SIMBOLISMO DI GESTI E ATTEGGIAMENTI

 

 

 

Battersi il petto

 

Indica il riconoscimento delle proprie mancanze e delle proprie responsabilità; è un gesto penitenziale 

 

 

Camminare

 

E’ l’atteggiamento di Abramo che lascia Ur, degli ebrei che lasciano l’Egitto, degli apostoli che seguono Gesù. 

Camminare comunemente è metafora della vita, per i cristiani indica una vita vissuta nella fede e nella sequela di Gesù. 

Le processioni e i pellegrinaggi evocano proprio questa ricerca di Dio e questa disponibilità a seguirlo. 

 

 

Cantare e Danzare

 

Indicano adesione emotiva intensa al momento che si sta vivendo, creano coralità e senso di appartenenza, La danza in particolare esprime gioia. 

 

 

Imposizione delle mani

 

E’ un gesto di consacrazione, trasmissione di potere divino, trasformazione sotto l’azione dello Spirito Santo: il sacerdote impone le mani sul pane e sul vino per trasformarli in corpo e sangue di Gesù; impone le mani sui battezzandi, per invocare lo Spirito Santo e consacrarli nel Battesimo; il vescovo impone le mani ai diaconi e ai sacerdoti durante la loro ordinazione. 

 

 

Inchinarsi

 

E’ un gesto che esprime rispetto, venerazione, ma anche accettazione del mistero e della potenza di Dio: il cristiano china il capo ogni volta che riceve una benedizione o che viene nominata la trinità, china il capo durante le invocazioni dello Spirito Santo, lo china passando davanti ad una croce o al celebrante durante una liturgia, che in quel momento rappresenta Gesù. 

 

 

Mani giunte

 

Giungere le mani indica raccoglimento: isolarsi dal mondo circostante per poter ascoltare Dio, per poter guardare nel più profondo del proprio cuore. 

E’ segno della preghiera di ascolto 

 

 

Mani aperte e alzate

 

E’ l’atteggiamento proprio delle preghiere di invocazione, di richiesta: tiene le mani alzate il sacerdote durante la preghiera eucaristica, le tengono in questo modo i fedeli durante la preghiera del Padre nostro. 

 

 

Stringere la mano, baciarsi

 

E’ segno di riconciliazione, di accoglienza e di coesione; lo scambio della pace esprime l’appartenenza alla medesima famiglia, volontà di comunione. Gesù dice chiaramente nel discorso della montagna che la riconciliazione con i fratelli deve precedere la liturgia. 

 

 

Mani a coppa

 

Sono le mani disposte per accogliere la particola consacrata: Gesù è deposto nelle mani dei fedeli, che esprimono così la loro disponibilità ad accoglierlo nella loro vita. 

 

 

Segnarsi con la croce

 

Richiama gli elementi fondamentali della nostra fede: l’unità e trinità di Dio e la morte e resurrezione di Gesù, è espressione di appartenenza e consacrazione. 

 

 

Stare in piedi

 

E’ l’atteggiamento principale nella preghiera cristiana: indica pronta disponibilità (gli ebrei nella prima pasqua mangiarono in piedi), ma anche consapevolezza di una grande dignità: il cristiano è figlio e non schiavo di dio, può stare in piedi di fronte a Lui 

 

 

Stare seduti

 

Indica raccoglimento, disponibilità all’ascolto, condivisione del proprio tempo, ma anche riposo e momento di rigenerazione: il cristiano trova nella liturgia il sollievo dalle fatiche quotidiane e si ricarica di nuova forza nell’ascolto della Parola. 

 

 

Stare in ginocchio

 

L’inginocchiarsi è un gesto per farsi piccoli davanti a Dio; segno di preghiera intensa, di raccoglimento e adorazione, ma anche di penitenza e di sottomissione. 

 

 

Prostrarsi

 

La prostrazione, l’essere disteso, indica l’abbandono totale: chi è steso è indifeso, non vede ciò che gli accade attorno e non può controllarlo, richiama anche la morte: esprime la totale rinuncia alla propria volontà, per affidarsi a Dio solo. 

Si prostrano i sacerdoti e i religiosi durante la loro consacrazione. 

 

 

 

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